... e ho detto tutto....
Tuesday, 4 May 2010

Vento del mare entra dentro la mia anima nuvolosa
Un tocco d'amore,
e nascono fiori da un cuore di passione
La vita e' semplice
e' l'armonia delle cose
e mi sento solo anche in mezzo alla gente
App'cundria pecche' ho mangiato e non sono sazio
App'cundria.
Quanta sofferenza nella solitudine
Esci o Sole
Apri il mio cuore


Posted by marcofuics at 5:21 AM EDT
Thursday, 5 March 2009
le strutture
cose difficili.......

Anche se concordo sul fatto che nessuno le sa, sono sicuro che prima di morire sentiro' qualcuno che me le spieghera' ;) sono un ottimista.... ahhhh, peccato che  tipi come Einstein o Archimede non avevano internet. Sai che potenza?
Io sto tentando una strada :)) chissa' forse porta da qualche parte.
Mi spiego,
Guarda....  da un bel po' di tempo rimuginando su questo, proprio su questo che ti cruccia, ho potuto constatare delle sottigliezze a cui non ci avevo dato molta importanza prima. Non ti nego che tali aspetti mi hanno spinto poi a cercare chi li avesse gia' studiati. Cosi' ho trovato dei libri e del materiale da cui ho attinto.
Da Prigogine a Brody al Caos alla LQG alle Stringhe.... un minestrone da cui ho preso alcune cose che reputavo meglio fitting con la mia strada, che meglio potessero aiutarmi a percorrerla.


>> ammesso che esista, perchè il  quanto di spazio ha proprio le dimensioni che ha?


E' molto difficile riuscire ad esprimere in questa sede.... sai, bisognerebbe scrivere almeno un documento articolato.... credo che mezza pagina qui, cosi' alla meglio non abbia molto senso.... ma sai tu? ;) tante volte si e' in frequenza di risonanza mentale e le idee ZAC ce se le passa al volo.

Scrivo prima 4 parole, cosi' secche senza giustificazione... sono concetti che premetto, dopodiche' farei operazione di visione allargata e comprensiva su tali 4 concetti.

STRUTTURE
FRATTALE
CAOS
GAUGE [...o anche zero periodico...]

STRUTTURE
Ogni corpo, ogni ente del mondo e' una struttura. Ancora non ti ho detto cosa sia, quindi possiamo anche accettare questa posizione... supponendo che tale STRUTTURA sia abbastanzamente :)) astratto come concetto.

Cosa caratterizza la struttura?
Essa e'<<costituita>>, nel senso che puo' essere esplorata, attraverso l'ispezione dei costituenti.

Cosa significa allora il quanto? Esso non e' l'unita' minima intesa come ATOMOS indivisibile, bensi' e' quella <<InIspezionabile>>. Essa, e' a sua volta sempre <<costituita>>, e' sempre una struttura, pero'noi non possiamo ficcare il naso oltre, non ci e' permesso.
Cio'non vale solamente per il micro, ma vale anche per il macro.
Una sorta di Simmetria che ci avvolge: nel piccolo e nel grande.

Noi siamo strutture. La terra e' una struttura... la galassia, il tavolo, un fegato e una foglia, una formica e una pietra.
La struttura e' una entita' che, sebbene inscindibile dal suo contesto (infatti, se stacchi una foglia del ramo, questa "muore", se stacchi una persona dal mondo civile questo muore... anche la pietra) essa del suo ambiente ha bisogno perche' sia davvero un ente struttura "per poter essere".... Tuttavia la struttura dal contesto puo' essere estrapolata come "costituente".
Ogni struttura e' un corpo, ma a sua volta costituisce una altra struttura (e questo non vale solo in senso up-down, ma anche trasversale....).

Ci sono strutture che si caratterizzano per una facile individuazione dei costituenti... altre no, sono meno scrutabili.
La societa' civile delle persone e'una struttura.... ma non e'semplicemente la somma algebrica delle parti.
Un biosistema e'una struttura... una cella convettiva del liquido e' una struttura!
 

FRATTALE
L'universo si ripete in se' stesso.
Esso e' una conoscenza, l'universo ripete tutta la sua informazione in ogni suo punto, e parimenti ogni suo punto contiene l' universo.
Come frattale la cosa si deve vedere in un modo simile... arrivato al quanto ho la riapertura dell'intero universo.


CAOS
Perche' allora le microstrutture evidenziano quel comportamento che ci sembra molto casuale? Perche' <<lo spin e' su o giu' >> quando nel nostro mondo comune siamo abituati ad un continuum?
Qui rientra il CAOS.
La struttura in se'e' un ente... ma tale ente e' una somma infinita di costituenti!
La struttura raggiunge la "identificabilita'" rispetto all'ambiente in cui esiste per via del fatto che essa ha la sua stabilita' per quella particolare commistione di costituenti.
Se ci rifletti ogni cosa e' una struttura... e il CAOS e' altro che l'ordine che traspare da tali strutture.
Siamo a meta' strada tra la casualita' e la simmetria.
Ad esempio: il numero PiGreco e' un ente ben definito, ed al contempo inconoscibile.
Qual e' questa antinomia?
In cosa consiste la casualita' della misura quantistica e l'organizzazione del CAOS in strutture?
Si evince facendo dunque il paragone tra PiGreco e NumeriPrimi, e Caos.

Prendiamo Pi Greco, perche' esso possa essere correttamente scritto abbiamo bisogno:
o di infinite cifre decimali;
o di una scrittura <<criptica>> (implicita.... espressione della sua definizione);
o di cambiare sistema.

Esso e' una quantita' che pone in relazione <<i punti>> estremali del Periodo Frattale... nel nostro universo il periodo frattale e' quello che intercorre tra le grandezze di Planck [ad ex. la dimensione metrica lunghezza] e le grandezze Cosmologiche [ad ex. la lunghezza in anniluce per il RedShift della superficie di ultimo scattering]
 
Infatti il PiGreco pone in relazione il diametro con la circonferenza... e che significa?

Sia un piano PI, e C una circonferenza in esso, sia T la perpendicolare a PI e passante per il centro O di C.
Una osservazione di C da una posizione appartenente a T ci da' la visione del cerchio.
Una osservazione di C da una posizione appartenente a PI ci da' la visione del diametro.
Ognuna di queste visioni e'riscalabile... e ci dice della corretta visione di forma e/o di misura applicando un fattore di risoluzione.
Per relazionare le 2 visioni dobbiamo far in modo che l'ossevatore sul PI (ed esterno al cerchio) esca da PI lungo la perpendicolare Ti al piano PI e la percorra fino all'infinito.
Allo stesso modo l'osservatore su T avvicinandosi a PI arrivera' all'infinita e non piu' riscalabile misura del diametro.
Se appartiene alla perpendicolare che passa per un punto di PI esterno a C vedra' il diametro-riscalato, se interno vedra' un infinito.
Cioe'in buona sostanza non e' che l'uno va nell'altro, ma quasi in maniera trasversale i 2 infiniti si Incrociano!
((E' come La misura dell'ellisse: Vai dal diametro al cerchio oppure all'infinito, espressione degli integrali ellittici))

E lo vedi da questo fatto....
Pi e'perfettamente conosciuto nella sua POTENZA: sappiamo perfettamente chi sia, pero' solo VIRTUALMENTE conosciamo ogni cifra del suo sviluppo.
Non esiste nessuno che possa dire se le cifre
...357493735282027640398367328292... fanno parte di tale sviluppo e in quale posto appaiono.

I numeri primi hanno lo stesso comportamento.

Dato un numero, se questo e' primo avra' anche un successivo tra i primi.
Nessuno puo'stabilire una relazione assoluta tra un numero primo qualsiasi ed il successivo tra i primi.
Perche' cio' si possa fare bisogna che tutta  l'informazione contenuta nello stesso numero sia <<al limite>> infinita... poiche' esso deve conoscere gli (eventualmente) infiniti risultati delle operazioni di divisione tra tutti i numeri restanti. Pero' dei primi sappiamo precisamente chi siano.

Quello che ho scritto e' una parte del CAOS... relativa alla IMPREDICIBILITA'.... sostanzialmente legata ad universi paralleli.

L'altra faccia della medaglia e' legata al fatto che sebbene le strutture siano enti/corpi dotati di INDIVIDUALITA'  essi sono comunque imprescindibili dal TUTTO che li circonda e di questo ambiente non si puo'sottacere.
 
Probabilmente che ci sia solo spin 1/2 e -1/2 per il semintero puo'vedersi come quando al Risultato della MisuradiSpin si pervenga a fronte di una operazione che coinvolge il sistema struttura nelle sue parti costituenti e lo porta a relazionarsi con NOI che misuriamo. La struttura si trova in uno stato dinamico, evolve ad opera del meccanismo di Misura. Un sistema composito come l'elettrone nella sua misura di spin offre 2 bacini di attrazione... due punti critici 1/2 e -1/2 per via della instabilita' (caoticita') della struttura elettrone.
 


GAUGE [...o anche zero periodico...]
(mi sto autocitando)
0,9 periodico e 1.... che siano uguali o meno.... nn mi interessa

Non vorrei porre una questione matematica, ma... filosofica....
fisica: insomma 0,(9) e' tanto 1 quanto NO.

Il matematico assoda l'uguaglianza dei 2 numeri : 0,(9) periodico e
1.... egli in buona sostanza si limita a scrivere che:

1 * (1 / 3) * 3 = 1, trascurando elegantemente il <prodotto> tra 1/3 e
3.

Io scrivo 1 come 1,(0).....

0,(9) e 1,(0)...
Al primo se aggiungo un qualsiasi 0,00..........1 [1X10^-k] con k
grandissimo supero 1...

dopotutto per far si che un 0,9999 diventi 1,0000 devo aggiungere
0.0001, cosi' scatta!

Ripeto il discorso:

per qualsiasi 0,999....999 [con tante cifre] devo aggiungere
0,000....001.

Ogni volta potrei dire di aggiungere i nove decimi dell'ultima unita'
decimale ( 1 su tante 10^-k), e cosi' andare avanti ad libitum.
Per far scattare ad 1 il 0,9999999......  che sto considerando o devo
aggiungere :
lo 0,00000001 oppure
un 0,0000000 09 ed andare al successivo passo, pensando di aggiungere
o il 10^-j immediatamente successivo oppure il 9x10-(j+1) e cosi' via.
Quindi 1,(0) e' sempre una somma:
Il 0,(9) troncato alla n-ma cifra + 10^-n, per qualsiasi n.
Qualsiasi 0,(9) troncato non e' 1.
Pittoricamente e' cosi':

0,9 + 0,1 = 1  [A];

poi moltiplico la [A] per 10^-1

0,09 + 0,01 = 0,1  [B];

ripeto e moltiplico la [B] per 10^-k  per tutti i k;

0,009 + 0,001 = 0,01  [C];
0,0009 + 0,0001 = 0,001  [D];
0,00009 + 0,00001 = 0,0001  [E];
0,000009 + 0,000001 = 0,00001  [F];

In ognuna di queste uguaglianze (che sono UGUAGLIANZE) sostituisco il
2ndo addendo al primo membro con il primo membro dell'uguaglianza
successiva.... e questo per ogni k:

0,9 +
((((((((0,000000009+(0,0000000009+(0,00000000009+(0,000000000009+........)))))))))))
= 1;

QUESTA VALE!
Ma c'e' un ma.

Un qualsiasi 0,(9) troncato alla k-ma cifra decimale lo chiamo 0,
[9,k], e questo non e' 1.
D'altronde i numeri che separano  0,[9,k] ed 1,(0) sono infiniti.
Allora non arrivero' mai a poter dire che 0,[9,k] scatti ad 1,(0)
poiche' ogni volta saro'

<<<<<<<<<<<<<<AL PUNTO DI PARTENZA>>>>>>>>>>>>>>>>>>
<<<<<<<<<<<<<<AL PUNTO DI PARTENZA>>>>>>>>>>>>>>>>>>
<<<<<<<<<<<<<<AL PUNTO DI PARTENZA>>>>>>>>>>>>>>>>>>
..........................
..........................
..........................
<<<<<<<<<<<<<<AL PUNTO DI PARTENZA>>>>>>>>>>>>>>>>>>
<<<<<<<<<<<<<<AL PUNTO DI PARTENZA>>>>>>>>>>>>>>>>>>
<<<<<<<<<<<<<<AL PUNTO DI PARTENZA>>>>>>>>>>>>>>>>>>

ahahahahahahaahha





Ma d'altronde 0,[9,k] sara' sempre maggiore del k-1mo 0,[9,k-1] per
tutti i k.
Ne' tuttavia sara' 0,[9,k] + il 0,[0,n][9,k] maggiore di 1.

NON E'  0,(9) > 1;
E' 0,(9) > di tutti i numeri che a loro volta sono < 1.

Il fatto che 0,(9) non e' maggiore di 1 ed al contempo e' superiore a
<<tutti i numeri>> inferiori ad 1 mi puo' far concludere che 1,(0) e
0,
(9) sono lo stesso numero?
Allora non fa differenza. Non vi e' nessun numero compreso tra 1,(0) e
0,(9), eppure l'uno e' 0,(9) + 10^-k - 10^-(k+1) per un k sempre
maggiore (((al limite di k--> ad infinito)))e l'altro e' semplicemente
0,(9). Quindi la differenza tra i 2 esiste...... ma sempre piu'
piccola; ma esiste, ed esiste <diversa da zero per ogni k>!!!!
1,(0) e 0,(9) sono diversi per qualsiasi k!
SONO QUINDI 2 verita' : 0,(9) e' uguale ad 1,(0) ed al contempo
diverso da 1,(0)!




Ecco qui il
TRUCCO--->>>> GAUGE

lo zero periodico... cio'che non ha misura eppure mi da' la misura....



E se riscalassi ogni volta l'unita'? Ponessi ad ogni passo l'unita' 10
volte minore?

Mi spiego.
Al posto di mettere il 9 sotto, ai decimali...con l'espressione

Somma(j=1;k)  9 * 10^-j === Tende ad 1 per k tendente ad Infinito;

metto il 9 davanti.

9 + 1 = 10;
99 + 1 = 100;
999 + 1 = 1000;

999.....9 + 1 = 1000.....0;

Praticamente in entrambi i casi aggiungo sempre la stessa quantita' in
relazione al primo addendo del primo membro....

o aggiungo 1 ad 999 per ottenere 1.000 che significa aggiungere  lo
0,1001001...% de 999
oppure aggiungo 0,001 a 0,999 per ottenere 1,000 che significa
aggiungere lo 0,1001001...% de 0,999.....

Insomma, come vedi, in grandezze relative e non assolute i casi sono
uguali.....
Nel primo 0,99999 tendo ad 1.
Nel secondo 999999 tendo?

Non tendo a nulla! semplicemente si usa dire che divergo...
Somma(j=1;k)  9 * 10^j  === DIVERGO.

Ma qual e' la differenza tra (ad esempio)

99999999

0,99999999

0,0000099999999

99999,999

99,999999  ??????

Solo la posizione della virgola, cioe' solo l'arbitrarieta' con cui
scelgo la posizione della Linea di demarcazione dello 0 e dell'UNO.
Stop.
Escluso cio' e' tutto identico: aggiungere i 9, aggiungerli alla
destra (nel caso dei decimi) ed aggiungerli alla sinistra (nel caso
dei decami)....
ma e' completamente equivalente... aggiungere a destra o a sinistra...
l'importante e' aggiungere.
MA COME MAI NELL'UN CASO SI ARRIVA AD 1, e quindi SALENDO da 0 a 0.1000000.... a  0.20000000 a 0.9000000000 a 0.9999990000000 SI RAGGIUNGE IL
SOFFITTO che vale 0.99999999999999999999999999999999999999999999999999999999...periodico
E NELL'ALTRO CASO NO?
NON SI ARRIVA AL SOFFITTO?

Ecco, questa e' la differenza tra <<l'essere dentro e l'essere
fuori>>....
nel caso in cui si raggiunge il soffitto ALLORA SIAMO FUORI,
nel caso non si raggiunge il soffitto ALLORA SIAMO DENTRO... a questo spazio... Che coincide con il misurare le grandezze che ci appaiono come
CIS oppure TRANS limite.


 

Posted by marcofuics at 11:44 AM EST
Sunday, 1 March 2009
la luce
Mood:  special
Topic: fisica
Ora quello che mi chiedo e' cosa facciamo quando misuriamo la velocita'  della luce.

Qualsiasi essa sia, la misurazione, cosa ci puo'  dire?
Vedi, non mi interessa entrare nel merito dell'apparato di misura, bensi' soltanto capire quale puo' essere (a priori) il significato di VELOCITA' quando questa venga applicata alla luce.

Cosa e' per noi la velocita'? e soprattutto, A chi si applica?

La  VELOCITA'  e' la variazione nel <<tempo>> di <<"posizione">>.
Quindi il corpo che sia il soggetto de "..la velocita'.." deve essere "corpo-corporeo" (ehehehe, fatto di materia massa....) perche'  deve poter essere: POSIZIONABILE/posizionato.

Dare la posizione a quel corpo avente massa, significa identificare attraverso LUCE quanto spazio lo separa dagli altri corpi.

Ma di tutto questo la stessa luce non puo' essere investita, essa non puo'  essere il predicato di se' stessa come soggetto: non possiamo assegnare una posizione alla luce attraverso la luce, proprio no, e nemmeno perche' la luce non e' corporea, quindi non puo' essere disposta/posizionata rispetto agli altri corpi; inoltre e' essa che ci da' il tempo... come si potrebbe valutare il tempo che scorre per essa se essa stessa dice come scorre il tempo?

Dunque il concetto di velocita' inteso come variazione di posizione nel tempo per la luce diventa scivoloso.

Allora noi rifugiamo in una alternativa. Stabiliamo che la luce sia portatrice di un "qualche cosa" che va da un punto all'altro del mondo e diciamo che se abbiamo atteso del tempo affinche' questa "qualche cosa" si manifesti QUI dopo che LI' sia stata emessa.... questa e' la velocita' di propagazione della luce nel trasporto del segnale/energia.

Einstein ci spiega come tener conto del fatto che QUI e LI' 2 orologi debbano essere sincronizzati.... non possiamo fare misurazioni ad minchiam ne' a occhio.
Cioe', ad evitare di ricadere nel punto di partenza, abbiamo bisogno di appellarci ad un punto fermo:
La luce ha sempre la stessa velocita'.

In tutto quello che ho scritto dunque risulta una cosa sola, cioe' che
-->>la luce non esiste prima di essere emessa altrimenti se esistesse possiederebbe la velocita' di quel corpo che ne e' sorgente, a cui ne verrebbe poi sommata qualche altra....
-->>la luce non esiste dopo che sia stata rilevata....
-->>la luce non esiste distintamente in nessun punto dello spazio eccetto che sorgente e rivelatore.
Concludo: la luce non esiste se non contestualmente a emissione/ricezione che per essa sono una unica azione!
Il ritardo che noi percepiamo e' una NOSTRA misura del tempo, non la misura della velocita' della luce (ovviamente e' anche una nostra misura dello spazio).

Infatti:
-- io vedo X andare ad una certa velocita' vx,
-- tu vedi me ad una vel v2...
-- lui vede te ad una vel v3...
-- esiste sempre un ulteriore qualcuno che vede l'ultimo della catena muoversi....

risulta chiaro che:
-- la luce che permette di vedere non e' raggiungibile;
-- Ogni corpo non si muove per la luce.


Dunque la luce esiste gia' su se' stessa, ed e' perfettamente simmetrico il ruolo di un emettitore e/o di un assorbitore, NON esiste il VERSO--- (da qui a li').

Per la luce esiste una coppia di cariche, stop.
Ma questa e' semplicemente la teoria di Maxwell, non ho aggiunto niente.... ed e' para para la teoria della Relativita' Speciale.

Inoltre la RS dice che ds e' invariante, volendo evidenziare anche il fatto che se noi "percepiamo i fenomeni nello scorrere del tempo" allora dobbiamo sapere che e' tramite la luce che li percepiamo. Quindi se quel pezzo di "vita vissuta e percepita" e' stato li' per un po' questo non puo' dipendere da chi lo ha percepito, da chi lo ha visto; quel pezzo di vita fenomenologica e' assoluto... Ogni osservatore dovra' legarlo alla luce stessa (che lo rende visibile) e in piu' dovra' considerare quanto pezzo di vita ha dato come contributo per la sua stessa dinamica....
In maniera differenziale, noi ci muoviamo in un flusso di luce omnidirezionale che ci dice di quel pezzettino di fenomeno:

cdt, ma solo se il fenomeno e' propiro qui, adesso.... si dice
<<cca' cca', mo mo>>
altrimenti se si e' mosso, dobbiamo riportarlo qui nel frattempo
<<ra lla' a cca'>>
cdt - dx

Ma questo comunque rimane sempre uguale: e' uguale in assoluto a quel pezzo di fenomeno che sara' sempre lui.

ecco perche' ds e' invariante.
E la luce poi lo rende nullo: OGNI fenomeno non accadere se non che per noi, la luce non puo' osservare fenomeni.


Posted by marcofuics at 8:56 AM EST
Monday, 28 January 2008
ma perche'?
Mood:  amorous
Topic: sen za se nso

E chi se l'aspettava.

E' successo cosi' all'improvviso: nemmeno un'avvisaglia, un sentore, un qualche indizio... il migliore tra gli auguri non se lo aspettava. Il peggiore tra gli jettatori non l'aveva considerato; e chi l'aveva detto (giustamente) non era stato nemmeno ascoltato. Morale della favola: se la verita' non e' una sola... io in quale sto? 


Posted by marcofuics at 8:39 AM EST

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