... e ho detto tutto....
Sunday, 1 March 2009
la luce
Mood:  special
Topic: fisica
Ora quello che mi chiedo e' cosa facciamo quando misuriamo la velocita'  della luce.

Qualsiasi essa sia, la misurazione, cosa ci puo'  dire?
Vedi, non mi interessa entrare nel merito dell'apparato di misura, bensi' soltanto capire quale puo' essere (a priori) il significato di VELOCITA' quando questa venga applicata alla luce.

Cosa e' per noi la velocita'? e soprattutto, A chi si applica?

La  VELOCITA'  e' la variazione nel <<tempo>> di <<"posizione">>.
Quindi il corpo che sia il soggetto de "..la velocita'.." deve essere "corpo-corporeo" (ehehehe, fatto di materia massa....) perche'  deve poter essere: POSIZIONABILE/posizionato.

Dare la posizione a quel corpo avente massa, significa identificare attraverso LUCE quanto spazio lo separa dagli altri corpi.

Ma di tutto questo la stessa luce non puo' essere investita, essa non puo'  essere il predicato di se' stessa come soggetto: non possiamo assegnare una posizione alla luce attraverso la luce, proprio no, e nemmeno perche' la luce non e' corporea, quindi non puo' essere disposta/posizionata rispetto agli altri corpi; inoltre e' essa che ci da' il tempo... come si potrebbe valutare il tempo che scorre per essa se essa stessa dice come scorre il tempo?

Dunque il concetto di velocita' inteso come variazione di posizione nel tempo per la luce diventa scivoloso.

Allora noi rifugiamo in una alternativa. Stabiliamo che la luce sia portatrice di un "qualche cosa" che va da un punto all'altro del mondo e diciamo che se abbiamo atteso del tempo affinche' questa "qualche cosa" si manifesti QUI dopo che LI' sia stata emessa.... questa e' la velocita' di propagazione della luce nel trasporto del segnale/energia.

Einstein ci spiega come tener conto del fatto che QUI e LI' 2 orologi debbano essere sincronizzati.... non possiamo fare misurazioni ad minchiam ne' a occhio.
Cioe', ad evitare di ricadere nel punto di partenza, abbiamo bisogno di appellarci ad un punto fermo:
La luce ha sempre la stessa velocita'.

In tutto quello che ho scritto dunque risulta una cosa sola, cioe' che
-->>la luce non esiste prima di essere emessa altrimenti se esistesse possiederebbe la velocita' di quel corpo che ne e' sorgente, a cui ne verrebbe poi sommata qualche altra....
-->>la luce non esiste dopo che sia stata rilevata....
-->>la luce non esiste distintamente in nessun punto dello spazio eccetto che sorgente e rivelatore.
Concludo: la luce non esiste se non contestualmente a emissione/ricezione che per essa sono una unica azione!
Il ritardo che noi percepiamo e' una NOSTRA misura del tempo, non la misura della velocita' della luce (ovviamente e' anche una nostra misura dello spazio).

Infatti:
-- io vedo X andare ad una certa velocita' vx,
-- tu vedi me ad una vel v2...
-- lui vede te ad una vel v3...
-- esiste sempre un ulteriore qualcuno che vede l'ultimo della catena muoversi....

risulta chiaro che:
-- la luce che permette di vedere non e' raggiungibile;
-- Ogni corpo non si muove per la luce.


Dunque la luce esiste gia' su se' stessa, ed e' perfettamente simmetrico il ruolo di un emettitore e/o di un assorbitore, NON esiste il VERSO--- (da qui a li').

Per la luce esiste una coppia di cariche, stop.
Ma questa e' semplicemente la teoria di Maxwell, non ho aggiunto niente.... ed e' para para la teoria della Relativita' Speciale.

Inoltre la RS dice che ds e' invariante, volendo evidenziare anche il fatto che se noi "percepiamo i fenomeni nello scorrere del tempo" allora dobbiamo sapere che e' tramite la luce che li percepiamo. Quindi se quel pezzo di "vita vissuta e percepita" e' stato li' per un po' questo non puo' dipendere da chi lo ha percepito, da chi lo ha visto; quel pezzo di vita fenomenologica e' assoluto... Ogni osservatore dovra' legarlo alla luce stessa (che lo rende visibile) e in piu' dovra' considerare quanto pezzo di vita ha dato come contributo per la sua stessa dinamica....
In maniera differenziale, noi ci muoviamo in un flusso di luce omnidirezionale che ci dice di quel pezzettino di fenomeno:

cdt, ma solo se il fenomeno e' propiro qui, adesso.... si dice
<<cca' cca', mo mo>>
altrimenti se si e' mosso, dobbiamo riportarlo qui nel frattempo
<<ra lla' a cca'>>
cdt - dx

Ma questo comunque rimane sempre uguale: e' uguale in assoluto a quel pezzo di fenomeno che sara' sempre lui.

ecco perche' ds e' invariante.
E la luce poi lo rende nullo: OGNI fenomeno non accadere se non che per noi, la luce non puo' osservare fenomeni.


Posted by marcofuics at 8:56 AM EST

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